Norme editoriali

Norme editoriali

(criterio internazionale APA modificato)

 

NOTE DI CARATTERE GENERALE

Caratteristiche del contributo

Il contributo deve essere consegnato su file in formato Word (in Times New Roman, corpo 12 – corpo 10 per le note – interlinea singola), contare max 35.000 caratteri (spazi inclusi) e deve contenere per ogni autore l’indicazione di: nome (per esteso)/ cognome / ruolo dell’autore / istituzione di appartenenza / indirizzo di posta elettronica / breve nota sull’autore (massimo 5 righe).

Titolo ed eventuale sottotitolo del contributo (in grassetto, corpo 14) .

I titoli dei paragrafi (in grassetto, corpo 12) devono essere brevi e concisi, e numerati progressivamente, evitando (se possibile) l’uso di sottoparagrafi.

Nel testo vanno evitate le composizioni in carattere grassetto, sottolineato, in minuscolo spaziato e integralmente in maiuscolo.

Il contributo deve essere inedito.

Il contributo può contenere eventuali note di commento a piè di pagina e una nota bibliografica in chiusura.

 

Abstract

L’abstract (sia in lingua italiana sia in lingua inglese) va collocato dopo il titolo dell’articolo e prima del testo.

La lunghezza di ciascuna versione dell’abstract (in italiano e in inglese) deve essere compresa tra 1.500 e 2.000 battute (spazi inclusi).

L’abstract deve contenere il senso dell’intero lavoro e rispondere alle domande: perché il lavoro è stato fatto? come è stato fatto? a quali conclusioni ha condotto?

 

Parole chiave

Dopo l’abstract vanno indicate 5 parole chiave in italiano e inglese.

 

Virgolette

Le virgolette alte (o apici): “ ” si usano sia per le citazioni sia per enfatizzare alcune espressioni come “per così dire”, “il cosiddetto” ecc.

Nel caso in cui una citazione ne contenga un’altra, riportare la citazione interna con le virgolette caporali « » e quella esterna con le virgolette doppie “ ”.

 

Omissioni

Si segnalano con tre puntini tra parentesi quadre […].

 

Eventuali note a piè di pagina

Andranno numerate con numeri arabi progressivi.

Si raccomanda un attento controllo della corrispondenza della numerazione delle note con i rinvii indicati a esponente nel testo, sempre con numeri arabi e senza parentesi.

Nel testo, il rimando alla nota a piè di pagina va posto in apice all’interno della punteggiatura: testo1. e non testo.2

Fanno eccezione i punti esclamativo e interrogativo e i puntini di sospensione che precedono l’esponente di nota.

 

Elenco puntato

Riportare l’elenco con il trattino, con rientro del punto elenco di 0,5, e rientro del testo di 0,5. Riportare il punto e virgola alla fine di ogni punto elenco e il punto alla fine dell’elenco.

Esempio:

la capacità di collegare in trame concettuali le conoscenze acquisite nei corsi universitari;

l’individuazione dei nodi portanti, della loro valenza didattica e delle relative difficoltà cognitive.

Nel caso che il punto elenco abbia un ulteriore punto elenco al proprio interno, riportare il secondo

punto elenco con il pallino, con rientro del punto elenco di 1,5 e rientro del testo di 1,5.

Esempio:

possedere padronanza culturale (storico-epistemologica) della disciplina e inquadrare con cognizione i grandi temi che essa propone, cioè:

padroneggiare i concetti nelle loro articolazioni, e la struttura sintattica, semantica e concettuale

della disciplina;

inquadrare e calare nel contesto le proprie conoscenze, anche integrando quelle acquisite nei

corsi universitari, per cogliere la loro valenza nella formazione culturale dell’allievo.

 

Lineette

Si distinguono due casi: per unire due parole (es. spazio-tempo), si usa il trattino breve senza nessuno spazio, né prima né dopo. Per creare un inciso all’interno di una frase si usa il trattino lungo, preceduto e seguito da uno spazio

Esempio: l’idea – sviluppata negli anni Cinquanta da Rossi – è poi stata fatta propria da Verdi.

 

Parole straniere

Vanno in carattere tondo le parole straniere che sono entrate nel linguaggio corrente, come: online, boom, cabaret, chic, cineforum, computer, dance, film, flipper, gag, garage, horror, leader, monitor, pop, rock, routine, set, spray, star, stress, tea, thè, tic, vamp, week-end ecc. Esse vanno poste sempre nella forma singolare.

In genere vanno in carattere corsivo tutte le parole straniere.

Vanno inoltre in carattere corsivo: alter ego (senza lineato breve unito), aut-aut (con lineato breve unito), budget, équipe, media (mezzi di comunicazione), passim, revival, sex-appeal, sit-com (entrambe con lineato breve unito), soft.

 

Accenti

In italiano le vocali a, i, u, richiedono solo l’accento grave (à, ì, ù); la e richiede l’accento acuto in finale di parola in tutti i composti di che (poiché, affinché, cosicché ecc.).

Si scrivono con l’accento grave: è, cioè, caffè, tè, ahimè, piè; le parole straniere entrate nell’uso della lingua italiana (gilè, canapè, bignè) e i nomi propri di persona (Noè, Giosuè, Mosè).

Si accenta dà (terza persona singolare del verbo dare) e si apostrofa da’ (imperativo presente dello stesso verbo) per distinguerle dalla omofona da (preposizione); si apostrofa fa’ (imperativo presente di fare) ma è un grave errore accentare tanto fa (terza persona singolare dello stesso verbo) quanto fa (avverbio o nota musicale).

La terza persona singolare del verbo essere, quando è maiuscola, va accentata (È) e non apostrofata (E’).

 

Parentesi

Le parentesi tonde si usano per isolare dal contesto una frase o una parola e per evidenziare un richiamo ad altra parte del testo.

Le parentesi quadre si usano all’interno delle tonde per evidenziare un salto o una mancanza di testo, oppure per introdurre, in una citazione tra virgolette, il commento dell’autore.

La punteggiatura che si riferisce al testo principale va posta fuori dalla parentesi di chiusura.

 

Segni di interpunzione e caratteri di stampa

I segni di interpunzione (, : ; ! ?) e le parentesi che fanno seguito a una o più parole in corsivo si compongono sempre in tondo, a meno che non siano parte integrante del brano in corsivo.

I periodi interi fra virgolette o fra parentesi avranno il punto fermo dopo la parentesi di chiusura.

I nomi dei secoli vanno per esteso e con iniziale maiuscola così come i nomi dei decenni (esempio: anni Venti del Novecento).

 

Numeri delle pagine e degli anni

Vanno indicati per esteso (esempio: pp. 112-146 e non 112-46; 113-118 e non 113-8; 1953-1964 e non 1953-64 o 1953-4).

 

Eventuali documenti iconografici

Le immagini, i grafici, i diagrammi vanno riportati in bianco e nero e con risoluzione di almeno 600 pixels. È pertanto necessario verificare che ci sia una buona definizione dei colori all’interno di una scala di grigi.

Le immagini vanno inserite nel corpo del testo, ma è bene anche fornirle in file a parte, in formato .jpg o .tiff o .pdf.

Se le immagini sono coperte da copyright, è necessario citare la fonte e ottenerne preventivamente l'autorizzazione (l'autore si assume con la firma della liberatoria la responsabilità civile e penale).

Nel caso di grafici e diagrammi è bene fornire anche il file excel da cui sono stati tratti.

È comunque necessario cercare di limitare il numero di immagini e grafici presenti nel testo.

Tabelle

Le tabelle vanno inserite nel corpo del testo e non devono superare in larghezza i 13 cm.

 

Didascalie di tabelle, grafici o figure

Le immagini devono essere corredate di didascalia, numerate progressivamente e citate all’interno del testo. La redazione si riserva la facoltà di modificare tale collocazione in relazione all’impaginato.

Riportare l’abbreviazione Tab. per la tabella, Fig. per figura e Graf. per grafico, seguita dal numero, dai due punti e dal titolo.

Esempio: (Fig. 1: Il progetto di sviluppo)

 

Siti Internet

Nel testo i siti Internet vanno citati in tondo minuscolo senza virgolette specificando l’intero indirizzo elettronico (Esempio: www.libraweb.net; www.supergiornale.it).

 

Riferimenti normativi

Riportare i riferimenti per esteso, indicando il tipo di normativa, la data e il numero, seguito da trattino e titolo in stile tondo.

Esempio: D.P.R. 31 luglio 1996, n. 470 - Regolamento concernente l’ordinamento didattico della Scuola di Specializzazione per la formazione degli insegnanti di Scuola Secondaria.

 

 

CRITERI REDAZIONALI PER LA CITAZIONE ALL’INTERNO DEL TESTO

 

Si segue il criterio internazionale dell’American Psychological Association (APA). Per le norme ufficiali si rimanda all’American Psychological Association (2001), Publication manual of the American Psychological Association, 5a ed., Washington. DC.

 

1. CITAZIONE INDIRETTA

In caso di citazione indiretta del pensiero di un autore va citato il cognome dell’autore e l’anno di pubblicazione. Non è indispensabile citare i numeri di pagina.

Esempio: Possiamo affermare che il resoconto sia l’unica modalità con cui la propria azione può essere comunicata alla comunità scientifica (Carli, 1987).

 

Alcune precisazioni

Se il cognome dell’autore compare nel testo va aggiunta la sola data tra parentesi immediatamente dopo il cognome dell’autore.

Esempio: Carli (1987) afferma che il resoconto sia l’unica modalità con cui la propria azione può essere comunicata alla comunità scientifica.

Se il cognome dell’autore e la data compaiono in un testo all’interno di parentesi, come nel caso di citazioni all’interno di parentesi, tabelle, didascalie, note a piè di pagina, non si apre un’altra parentesi ma si usano le virgole.

Esempio: (Carli, 1987, afferma che il resoconto sia l’unica modalità con cui la propria azione può essere comunicata alla comunità scientifica).

In caso di successive citazioni all’interno di uno stesso paragrafo, non è necessario ripetere ogni volta l’anno, è preferibile citare la pagina in cui è esposto il concetto espresso dall’autore.

Esempio: Carli (1987) afferma che il resoconto sia l’unica modalità con cui la propria azione può essere comunicata alla comunità scientifica. L’autore sostiene che il resoconto del proprio operato clinico rappresenta il fondamento di scientificità del lavoro psicoterapeutico (p. 302).

In caso si citi la stessa pagina si usi ibidem (in corsivo) e, nel caso ci riferisca al testo in generale, si usi ivi (in tondo).

 

2. CITAZIONE DIRETTA

Il testo citato letteralmente è racchiuso tra virgolette. Oltre al cognome dell’autore e alla data di pubblicazione si aggiunge anche il numero di pagina (p.) o delle pagine (pp.) da cui è tratto il brano riportato.

Esempio: È utile ricordare che “L’evento che costituisce l’oggetto del resoconto, è influenzato dall’intervento dell’osservatore; la relazione che di esso viene fatta è quindi riferibile non tanto ad un evento in sé, quanto alle sue modificazioni indotte dall’osservazione stessa” (Carli, 1987, p. 205).

 

Alcune precisazioni.

Il testo deve essere riportato fedelmente e integralmente. Ogni aggiunta va indicata tra parentesi quadre. Ogni omissione va indicata con tre puntini di sospensione tra parentesi quadra.

Esempio: È utile ricordare che “L’evento che costituisce l’oggetto del resoconto, è influenzato dall’intervento dell’osservatore; la relazione che di esso viene fatta è quindi riferibile […] alle sue modificazioni indotte dall’osservazione stessa” (Carli, 1987, p. 205).

Se la citazione diretta è più lunga di 40 parole è formattata con lo stesso carattere, ma ha un rientro del testo di 0,5 rispetto al corpo del testo principale ed è in corpo 11, preceduta e seguita da un rigo vuoto.

Esempio:

A proposito delle caratteristiche del resoconto, Carli (1987) afferma che:

 

Il resoconto presenta una descrizione-interpretazione dell’evento fondata sui modelli interpretativi utilizzati dal suo autore. Il modello interpretativo, d’altro canto, non condiziona soltanto il resoconto ma la stessa categorizzazione fenomenica dell’evento. Ciò equivale ad affermare che la realtà non può essere indagata totalmente, ma che un valido modello interpretativo può descrivere tutta la realtà, senza trascurare alcuno dei fenomeni, ma solo in uno specifico campo di osservazione (p. 305).

 

3. LAVORI DI DUE O PIÙ AUTORI

 

Due autori

Quando gli autori sono due vanno indicati entrambi i cognomi separati da una virgola.

Esempio: La psicologia clinica è definibile come una prassi che lavora entro l’area emozionale (Carli, Paniccia, 2003).

Se gli autori compaiono nel testo come parte del discorso sono uniti dalla congiunzione “e” e seguiti dalla data tra parentesi.

Esempio: Carli e Paniccia (2003) definiscono la psicologia clinica come una prassi che lavora entro l’area emozionale.

 

Da tre autori in poi

Si cita soltanto il primo cognome seguito dalla dicitura “et al.” in corsivo.

 

4. DUE O PIÙ LAVORI

Nel caso di più lavori dello stesso autore si cita il cognome dell’autore seguito dagli anni ordinati cronologicamente. Dopo il cognome e dopo ciascun anno viene inserita una virgola.

Esempio: Nei lavori dedicati a questo argomento (Carli, 1976, 1987, 1989)…

Nel caso di più lavori di diversi autori, ogni lavoro è separato da un punto e virgola. Gli autori vanno ordinati alfabeticamente.

Esempio: L’argomento è ripreso in altri scritti (Carli, 1987; Carli, Paniccia, 2003).

I contributi di uno stesso autore pubblicati nello stesso anno vanno identificati con lettere alfabetiche progressive.

Esempio: Sull’argomento ci sono vari testi (Carli, 1987a, 1987c).

 

5. CITAZIONI DI UN SITO WEB

Se si cita per intero un sito web, senza riferirsi a particolari documenti, è sufficiente indicarlo tra parentesi all’interno del testo.

Esempio: Sul sito dell’Ordine degli Psicologi ( http://www.psy.it ) è possibile reperire il materiale.

Se si cita uno specifico articolo di una rivista reperito su web si seguono le stesse norme delle altre citazioni ricordando di riportare in bibliografia la data di consultazione e l’URL completo, vedi criteri redazionali per la compilazione della bibliografia.

 

6. TRADUZIONI

Quando si cita un lavoro tradotto in italiano va riportata sia la data di pubblicazione originale e quella della traduzione, separate da una barra.

Esempio: Bion (1961/1987) afferma che…

Se la citazione è diretta il numero della pagina fa riferimento al testo tradotto in italiano.

 

7. FONTE DI SECONDA MANO

Se si cita un lavoro che è riportato in un altro lavoro si cita soltanto la fonte secondaria mentre la fonte primaria si cita espressamente nel corso del testo.

Esempio: Come afferma Melanine Klein (cit. in Carli, 1987, p. 123), la dinamica edipica…

 

8. LAVORO IN CORSO DI STAMPA

Nel caso si citi una fonte non ancora pubblicata si utilizza la dicitura “in corso di stampa”.

 

 

BIBLIOGRAFIA FINALE

 

 

1. LIBRI

1.1 Lo schema di base è il seguente:

Cognome dell’autore – nome puntato – data tra parentesi – virgola – Titolo in corsivo con la prima lettera maiuscola – virgola – città di pubblicazione – virgola – casa editrice – punto.

Esempio: Mecacci L. (1992), Storia della psicologia del Novecento, Roma-Bari, Laterza.

 

Alcune precisazioni:

La casa editrice deve essere citata per esteso con le iniziali maiuscole, omettendo le indicazioni societarie e la parole “editore”, “publisher” e simili.

Il luogo di edizione va citato in lingua originale. Se vi sono due o più luoghi di edizione, è possibile citare solo il primo.

Spesso le città statunitensi sono seguite dall’abbreviazione dello stato cui appartengono (ML, NY, VA ecc.), in maiuscolo, per non generare confusione tra città con lo stesso nome. Se adottato, tale criterio va mantenuto in tutti i casi.

Esempio: Cambridge (MA), Harvard University Press.

 

1.2 In caso di due o più autori si citano tutti, separati da virgole.

Esempio: Elliot C., Harvey K., Silverman E., Mudd, J. (2000), Fighting the winter blues, Philadelphia, Made-up.

 

1.3 Se si tratta di pubblicazioni a cura di enti, istituti o università, l’ente si cita per intero e sempre per esteso al posto dell’autore.

Esempio: University of Minnesota (1985), Social Psychology, Minneapolis (MN), University of Minnesota Press.

 

1.4 Nel caso in cui si citino contributi tratti da libri “a cura di” o raccolte, se si cita una raccolta nella sua totalità, si considera il curatore come autore, con dicitura “a cura di” tra parentesi (o ed., eds., dir., in caso di lingue straniere). Tale indicazione precede la data.

Esempio: Higgins J. (ed.) (1988), Psychology, New York, Norton.

Se invece si cita un singolo saggio all’interno di una raccolta, lo schema è il seguente:

Cognome – nome puntato – data tra parentesi - virgola - Titolo saggio in corsivo – virgola – in minuscolo – nome puntato – cognome del curatore – (a cura di) – virgola – Titolo in corsivo del libro – virgola – città di pubblicazione – virgola – casa editrice – punto.

Esempio: Bordi S. (1995), Il contributo di Selma Fraiberg, in E. Pelando (a cura di), Modelli di sviluppo in psicoanalisi, Milano, Raffaello Cortina.

 

1.5 Lavoro in corso di stampa: si aggiunge l’espressione “in stampa” tra parentesi dopo il nome.

Esempio: Boniolo G. (in corso di stampa), Il limite e il ribelle: Etica, naturalismo, darwinismo, Milano, Raffaello Cortina.

 

1.6 Citazioni da un dizionario o un’enciclopedia: se è individuabile il curatore o i curatori, si procede come un normale libro a cura di; altrimenti si pone il titolo in corsivo al posto dell’autore, inserendo un punto prima della data.

Esempio: Sheehy N., Chapman A. J., Conroy W. (eds.) (1997), Biographical dictionary of psychology, London, Routledge.

Esempio: The American college dictionary (1962), New York, Random House.

Nel caso in cui si citi una singola voce di dizionario o enciclopedia, se questa è firmata, si segue il seguente schema:

Esempio: Marhaba S. (1982), Psicoanalisi, in Enciclopedia Garzanti di filosofia, Milano, Garzanti.

Se invece la voce non è firmata, il titolo della voce va al posto dell’autore:

Esempio: Psicodinamica (1982), in Enciclopedia Garzanti di filosofia, Milano, Garzanti.

 

2. RIVISTE E PERIODICI

 

2.1 Lo schema di base è il seguente:

Cognome – nome puntato – data tra parentesi – virgola – Titolo dell’articolo in corsivo – virgola – in - Nome della rivista in tondo tra virgolette- virgola - numero del volume – virgola - numero di pagine – punto.

Esempio: Musatti C.L. (1931), Forma e assimilazione, in “Archivio Italiano di Psicologia”, 9, 61-156.

 

2.2 In caso di due o più autori, tra il primo e il secondo autore (o, in caso di più autori prima dell’ultimo) si usa la virgola.

Esempio: Rodin J., Ianis I. L. (1979), The social power of health-care practitioners as agent of change, in “Journal of Social Issues”, 35, 60-81.

 

2.3 Articolo in rivista con più fascicoli all'anno: si indica in tondo il numero del volume e il numero del fascicolo tra parentesi. Tra i due numeri non vi è alcuna virgola.

Esempio: Nicholson I.A.M. (1997), Humanistic Psychology and intellectual identity. The “open” system of Gordin Allport, in “Journal of Humanistic Psychology”, 37 (3), 61-79.

 

2.4 Se si cita l’intero numero di una rivista (in genere un numero “speciale” ), si usa l’espressione internazionale “Special issue” tra parentesi quadra.

Esempio: De Witte K., van Muijen J. J. (eds.) (1999), Organizational culture [Special Issue], in “European Journal of Work and Organizational Psychology”, 8 (4).

 

2.5 Mensile, settimanale, quotidiano: si inserisce la data in inglese completa tra parentesi, subito dopo l’anno, separata da virgola. Inoltre, il numero di pagina/e è preceduto dall’indicazione “p.” o “pp.”. Se non è indicato l’autore dell’articolo, il titolo assume la posizione iniziale.

Esempio: Pende S. (2003, April 16), Psicologia del branco, in “Panorama”, pp. 45-49.

Esempio: Clinton puts “human face” on health-care plan (1993, September, 16), in “The New York Times”, p. 1.

 

3. TRADUZIONI

 

Nel caso in cui si citi da una traduzione italiana di un contributo in inglese o in altra lingua (uso italiano):

- Se si tratta di un libro, si cita secondo il criterio APA la versione originale, in qualunque lingua sia, e si inserisce tra parentesi la dicitura “trad. it.” con il titolo, il luogo di edizione, la casa editrice, e l’anno di pubblicazione della versione in italiano.

Esempio: Winnicott D.W. (1971), Playing and reality, London, Tavistok (trad. it. Gioco e realtà, Roma, Armando, 1974).

- Se si tratta di un articolo presentato in una rivista straniera e tradotto su una rivista italiana, si citerà normalmente l’articolo nella sua versione originale, aggiungendo tra parentesi “trad. it”, Nome dell’articolo in versione italiana in tondo, nome della rivista in corsivo, numero, anno, pagine.

Esempio: Strachey J. (1934), The nature of the therapeutic action of psychoanalysis, in “International Journal of psychoanalysis”, 15, 127-159 (trad. it. La natura dell’azione terapeutica della psicoanalisi, in “Rivista di Psicoanalisi”, 20, 1974, 92-159).

- Se si cita un articolo tradotto in una raccolta di scritti di più autori (curatela) si potrà adattare il seguente modello:

Esempio: Grunbaum A. (1980), Epistemological Liabilities of the clinical appraisal of psychoanalytic theory, in “Nous”, 14, 307-385 (trad. it. Le difficoltà epistemologiche della valutazione clinica della teoria psicoanalitica, in M. Conte, N. Dazzi (a cura di), La verifica empirica in psicoanalisi, Bologna, Il Mulino, 1988, 65-141).

 

5. INTERNET, SOFTWARE E MULTIMEDIA

 

5.1 Lo schema di base relativo alla citazione di un articolo di rivista reperito su un sito web è il seguente:

Cognome – nome puntato – data tra parentesi – virgola – titolo articolo in corsivo – punto – virgola in – rivista in tondo tra virgolette – virgola – numero volume in tondo – virgola – numero di pagine – “Retrieved” – data in inglese – virgola – “from” – URL completo senza punto finale.

Esempio: Nicolas S. (2000), L’école de la Salpetrière en 1885, in “Psychologie et Histoire”, 1, 165-207. Retrieved June 13, 2003, from http: //Ipe.psycho.univ-paris5.fr/membres/Nicolas(3).htm

 

5.2 Citazione di un intero sito web: è sufficiente indicarlo tra parentesi all’interno del testo, senza includerlo nella bibliografia finale.

 

5.3 Pagina di un sito:

- Se si conosce l’autore e/o la data si fa riferimento a questo schema:

Esempio: Nielsen M.E. (1994), Notable people in psychology of religion, Retrieved August 3, 2001, from http: //www.psywww.com/psyrelig/psyrelpr.htm

Se non si conosce l’autore e/o la data, si aggiunge n.d. (no date) in base al seguente criterio:

Esempio: Current BCSSE Projects. Aging Frontiers in Social Psychology, Personality, And Adult Development Psychology (n.d.). Retrieved April, 20, 2002 from http://www7.nationalacademies. org/ bcsse/ -Aging_Frontiers_in_Social_Psychology.html

 

5.4 Talora può essere utile citare un particolare software utilizzato nelle proprie ricerche, allo scopo ad esempio di consentire il reperimento di un sofware poco diffuso. Se è individuabile l’ideatore del software, è considerato come autore e lo schema è questo:

Esempio: Popping R. (1999), Agrr 7.0 [Computer software], Groningen (The Netherlands), Pro-GAMMA.

Se invece non è individuabile un singolo autore, si cita in questo modo:

Esempio: APA-Style Helper 3.0 [Computer software] (2001), Washington (DC), American Psychological Association.